Attività

Il sentiero Tognò di bröi

GLI ALPINI DELLA PRESOLANA RECUPERARONO IL SENTIERO DEDICATO AD ANTONIA BATTAGLIA
E' il sentiero che parla di devozione e di fede d'altri tempi, che dal secondo ponte di Rusio, seguendo la linea alta della Valle dei Mulini, punta dritto al Colle della Furca e poi al gioiello di S. Peder, censito nell'elenco delle Chiese Romaniche dell'anno Mille. Le penne nere della Presolana lo hanno intitolato alla loro benemerita concittadina, Antonia Battaglia che, dal 1940 al 1954, per un voto fatto ai SS. Pietro e Paolo, ai quali si era rivolta invocando protezione per i due figli in guerra, lo aveva percorso migliaia di volte a piedi scalzi, spesso con in spalla una pesante scala di legno che usava per le pulizie di fondo.
Per l'anagrafe è Antonina Battaglia, per i castionesi d'antica memoria, era, ed è rimasta Tognò di Bröi. Togna sta per Antonia altrista e generoda verso le famiglie più povere alle quali ogni giorno portava loro del latte appena munto ed alcuni prodotti dell'orto di casa. Madre di sei figli, due maschi e quatto femmine: Elisabetta nata nel 1913, Tomasina che si era fatta suora nata nel 1915, Fermo nel '19, Giovantonio nel '24, Teresa nel '29 e Maria nel '31. "Inizialmente - ricorda il nipote Eugeni0o Canova- nonna Antonia lassù alla chiedetta ci andava due o tre volte alla settimana.".
Il sentiero Tognò di Bröi si snoda tra memoria e visioni fiabesce e rocce solcate dall'antico ghiacciaio che un tempo ricopriva questi luoghi e tutto l'altopiano. Esclusivamente da questo itinerario si può ammirare in un'unica idilliaca cornice naturale la chiesetta di S. Peder e il vasto anfiteatro del versante sud-ovest della Presolana. Quando il 7 luglio del 1959, a seguito di una grave infezione, Antonia Tognò, scivolò serenamente tra le braccia dei santi con i quali era stata per anni in presa diretta, se ne andò portando con se quella fiamma d'amore che aveva per i suoi figli, per la sua gente e per la sua chiesetta. Semza immaginare che 58 anni dopo gli alpini avrebbero recuperato quel sentiero che percorreva, dandogli il suo nome.

L'antico ponte dei mugnai

RECUPERATO DAGLI ALPINI LUNGO LA VALLE DEI MULINI
Sotto quell'arco di pietre e sassi d'epoca romana di acqua ne è passata tanta; tanta quanta è l'importanza che lo lega alla storia di questa rinomata località turistica in quanto, tra l'altro si dà per scontato che il borgo di Rusio sia sorto proprio grazie ai mulini impiegati soprattutto per la macinazione e commercio delle farine e cereali.
Abbandonato da secoli na se stesso, il ponte che consentiva di raggiungere il "Mulino di Cima", stava per crollare. Nel 1994, il recupero e la restituzione alla sua antica funzione . Delle tre macine che in un censimento ufficiale del 1829 risultavano proprietà del comune, due sono andate distrutte, mentre, grazie alla passione e all'impegno di un privato, è rimasto in piedi perfettamente attrezzato e agibile il "Mulino di Fondo". Un edificio, questo, meritevole di essere trasformato a "Museo macina da grano della Presolana". La mano preziosa degli Alpini ha consentito di salvare un'altra pagina di storia locale.

Sentér del Pèstu

L'attività, prima ancora dell'opera dei nostri instancabili volontari, ha previsto un lavoro di ricerca per poter ritrovare l'originale tracciato dell’antico sentiero. Questo, per secoli, collegava l’abitato di Rusio con l’edificio detto Pestone, o Pèsta, adibito alla lavorazione della corteccia degli alberi da cui si traeva il tannino.
Nel corso dell'autunno, inverno 2023 i nostri Alpini hanno lavorato alacremente per renderlo nuovamente percorribile.